Politica della struttura per anziani
Le strutture per anziani possono essere di tipo residenziale, diurno e sono rivolte a persone anziane in condizioni di disagio (autosufficienti e non) con l’obiettivo di intervenire mediante strategie anti-ageing (farmaci, antiossidanti, restrizione calorica, ecc.) sui processi di invecchiamento al fine di rallentarne la progressione, prolungare la durata della vita (longevità) e migliorare la qualità di vita, che si manifesta tramite: assenza di sintomi fisici, benessere emotivo, capacità di svolgere attività della vita quotidiana in modo piacevole, mantenimento di relazioni interpersonali, partecipazione, godimento delle attività sociali e prolungare la permanenza nel contesto famigliare.
I Centri diurni o residenziali, nella presa in carico dei propri anziani, fondano i loro principi nel rispetto dei seguenti aspetti:
- Salvaguardare la salute e il benessere fisico attraverso l’occupazione di personale qualificato;
- Promuovere ambienti favorevoli al benessere e alla salute, ponendo un forte accento sull’aspetto medico-sanitario senza tralasciare l’importanza di far sentire l’anziano a “casa” e cercando di mantenere le sue capacità residue anche nei casi dove la persona è quasi interamente dipendente dal personale;
- Promuovere un approccio bio-psico-sociale, olistico rispettando la persona in tutte le sue esigenze e la sua specificità tramite la predisposizione di interventi personalizzati in grado di assicurare il benessere psicofisico e spirituale.
- Considerare la biografia della persona e le esigenze specifiche frutto delle proprie esperienze di vita e delle competenze da sostenere e stimolare.
- Personalizzare la vita all’interno del servizio per renderla il più simile possibile alla vita all’interno del proprio domicilio e più umana cercando di preservare la sfera privata e di incoraggiare l’autonomia individuale. Nel caso di persone con un avanzato declino cognitivo, va comunque fatto il possibile per permettere alla persona di mantenere le abitudini precedenti o di svolgere le varie attività al proprio ritmo.
Obiettivi generali
a) nei confronti delle persone anziane:
individuare e rispettare i bisogni e i desideri delle persone, valorizzandone le esperienze personali e il bisogno di cure sanitarie, sociali e assistenziali;
favorire e mantenere uguaglianza ed equità, senza discriminazioni, garantendo pari dignità e tutelando le differenze;
assicurare regolarità e la continuità del servizio e delle attività socioassistenziali per garantire e favorire il mantenimento e delle abilità residue personali e sociali.
promuovere la partecipazione degli ospiti e delle loro famiglie permettendo di collaborare al miglioramento del servizio e di conoscere, monitorare e valutarne la qualità;
garantire il diritto di scelta da parte di ogni persona e i suoi famigliari rispetto alle opportunità proposte nei servizi tenendo conto degli obiettivi dei propri piani assistenziali e degli obiettivi specifici
perseguire l’efficacia ed efficienza del servizio per poter rispondere alle esigenze degli ospiti e dei loro famigliari.
b) nei confronti del territorio:
permettere il mantenimento di contatti regolari con servizi del territorio
promuovere la sensibilizzazione all’ invecchiamento e della cultura di cura,
promuovere i rapporti di collaborazione e scambio con le organizzazioni esterne: associazioni di volontariato, scuole, parrocchie, gruppi informali finalizzati al raggiungimento di una maggior integrazione delle persone anziane e i territori d’origine
Piano Assistenziale Individualizzato
Gli strumenti principali utilizzati per il perseguimento degli obiettivi prefissi sono:
- l'osservazione e valutazione delle attività proposte;
- la rilevazione di bisogni con schede di rilevazione;
- la pianificazione delle attività assistenziali (P.A.I.);
- il monitoraggio tramite la registrazione degli interventi;
- la partecipazione attiva dell’anziano (se possibile);
- l’attenzione e l’ascolto da parte degli operatori.
Obiettivi specifici
Le aree di intervento orientate alla qualità di vita della persona, afferiscono all’obiettivo di:
Migliorare le best practice nella fase dell’accoglienza all’interno di un servizio: l’accesso a un servizio diurno o residenziale, soprattutto quando si tratta di un evento improvviso o inatteso, può risultare traumatico. La persona deve elaborare e accettare i cambiamenti: rinunciare a vivere a casa propria, accettare la propria dipendenza, il peggioramento delle proprie capacità, del grado di autonomia o della condizione di salute. L’accoglienza da parte del servizio assume pertanto una grande importanza: in un momento così delicato, fare sentire all’anziano che sarà seguito da personale attento e che si troverà in un ambiente gradevole può aiutare nel ridurre al minimo il lato traumatico del passaggio.
Coinvolgere i familiari nella vita del proprio anziano all’interno del servizio diurno o residenziale: Il collocamento di un anziano in struttura risulta necessario in seguito all’aggravamento della sua condizione fisica o psichica e alla conseguente impossibilità per i parenti, e/o dei servizi, di seguirlo in modo adeguato. A volte, però, pur riconoscendo la necessità del ricovero, per i familiari questo collocamento può essere vissuto come un fallimento nel proprio ruolo e capacità dovendo accettare un cambiamento nella situazione della persona e la presa di coscienza dell’avvicinamento all’ultima tappa della vita.
Preservare e valorizzare le capacità residue dell’anziano: Gli obiettivi dell’intervento sono in primo luogo il benessere globale della persona, la prevenzione e, quando necessario, la riabilitazione. Gli operatori adottano misure che permettono di preservare e accrescere le competenze e risorse fisiche, psichiche e sociali. Questo può significare accompagnare o sostenere l’anziano per una breve passeggiata, aiutare l’anziano perché possa effettuare più o meno da solo parte dell’igiene personale. La stimolazione anche per le persone con gravi patologie, difficoltà motorie, demenza o declino cognitivo è un atto dovuto per preservare la dignità di queste persone.
L’autodeterminazione è un diritto di ogni essere umano ed è la facoltà di disporre autonomamente della propria vita. Questo significa la possibilità di scegliere come impostare la propria esistenza all’interno del servizio e come essere curato. Si tratta quindi in primo luogo di personalizzare la presa a carico degli anziani.
La vita quotidiana orientata al rispetto dei ritmi e delle abitudini delle persone. L’organizzazione delle attività deve potersi adeguare alla diversità tra un residente e l’altro. Questo vale in particolare per l’orario della sveglia al mattino, quello per andare a coricarsi, per la colazione, per l’igiene personale e per le attività di animazione;
Garantire la formazione continua del personale in merito alle demenze e ai disturbi psico-comportamentali correlati, per saper modulare gli ambienti e le risposte più idonee con piani di lavoro personalizzati.
Puntando al mantenimento delle autonomie residue, delle capacità fisiche, mentali e relazionali e comunque alla difesa della dignità della persona anziana tramite assistenza qualificata e personalizzata in un contesto il più possibile attento ai bisogni di ogni singola persona, gli obiettivi sono:
•Dare all’ambiente residenziale/diurno un aspetto accogliente, caldo, adatto alle necessità ed alle patologie dei residenti senza essere forzosamente sanitario.
•Considerare gli ambienti come la casa del residente, facendo in modo che possa essere utilizzata anche per scopi diversi dal sonno e dall’allettamento in caso di malattia e possa presentarsi accogliente ed ospitale, rendendola il più possibile flessibile e personalizzabile.
•Valorizzare lo strumento del Piano Assistenziale Individualizzato (P.A.I.), facendolo diventare il mezzo e l’occasione di una effettiva individualizzazione e personalizzazione dell’assistenza, e non solo un adempimento burocratico obbligatorio per il rispetto dei requisiti di tipo sanitario e assistenziale.
•Responsabilizzare gli operatori affinché sappiano riconoscere la persona descritta nel P.A.I., prima ancora della patologia e del problema, persona con tutta la sua storia, le sue caratteristiche le sue potenzialità, facendo in modo che anche i suoi cari partecipino da protagonisti a tale riconoscimento.
•Considerare la storia personale, le esigenze e le preferenze individuali come risorse e potenzialità, per garantire una effettiva personalizzazione dell’assistenza impegnandosi a venire incontro alle richieste specifiche che possono contribuire a migliorare la qualità della vita dei residenti.
•Diffondere a tutti gli operatori la consapevolezza dell’importanza della relazione in ogni attività di servizio o di cura, anche quando sembra non esserci più capacità di percezione o di risposta da parte dell’anziano residente, aumentando la capacità, individuale e dell’équipe, di riflettere sugli effetti delle proprie scelte e strategie relazionali e dei propri comportamenti, per migliorare la propria capacità di fare della sensibilità relazionale uno strumento ed uno stile di assistenza e cura.
La Cooperativa fra i suoi obiettivi ha la formazione continua degli operatori in particolare sui seguenti argomenti:
- Formazione delle varie strategie di comunicazione;
- Nuove modalità di approccio alle demenze;
- Gestire l’aggressività dell'utente: aspetti relazionali e normativi;
- Migliorare le capacità relazionali e comunicative per agevolare il Lavoro d’Equipe;
- Modalità di intervento su Lesioni da pressione, lesioni cutanee e medicazioni avanzate.